Jailbreak su iOs 13 effettuato con successo su iPhone X

Jailbreak su iOs 13 effettuato con successo su iPhone X
eseguito il primo jailbreak di iOs 13,1 su un iPhone X
sfruttando l’exploit Checkm8
Da pochi giorni e uscito ufficialmente
il nuovo sistema Operativo di Apple iOs 13,1
È gia, è stato eseguito con successo
il primo Jailbreak su iOs 13 su un iPhone X
sfruttando l’exploit Checkm8
che è diventato particolarmente celebre negli ultimi giorni
grazie al lavoro dello sviluppatore axi0mX.
Il metodo appena svelato funziona su gadget
con iOs e processori dall’A5 all’A11 in altre parole
da iPhone 4S fino appunto a iPhone X
spaziando anche su vari iPad e iPod Touch
e si basa sul boot del dispositivo
non si vedeva dal 2010 con iPhone 4.
Jailbreak su iOs 13 effettuato con successo su iPhone X
Inoltre, C’è da dire che al momento il metodo utilizzato
per ottenere il jailbreak è di tipo semi-tethered
quindi richiede il collegamento ad un computer
che carica le modifiche apportate al sistema dopo ogni riavvio.
Tuttavia, Stando a quanto dichiarato dallo sviluppatore
per ottenere il Jailbreak su iOs 13 mediante checkm8
sono sufficienti solo un paio di secondi
e non è necessario caricare alcuna immagine.
Il tool è stato rilasciato pubblicamente su GitHub
Jailbreak su iOs 13 si trova in fase beta
e che l’utilizzo del Jailbreak su iOs 13
potrebbe causare brick dei dispositivi
la scoperta apre le porte agli sviluppatori per perfezionarlo.
In altre parole, gli iPhone (dal 4S all’X) e gli iPad
(dal 2 agli iPad Pro 2017) con qualche anno sulle spalle
potrebbero avere a disposizione nuovi strumenti
per caricare nel sistema operativo applicazioni
provenienti da fonti non ufficiali
(Cydia Store ha chiuso lo scorso dicembre)
pur utilizzando le versioni di iOS e iPadOS più recenti.
Inoltre, bisognerà valutare in futuro come si svilupperà
il percorso tracciato da Axi0mX.
Jailbreak su iOs 13
Inoltre, allo stato attuale, visto che per sfruttare checkm8
è necessario avere fisicamente accesso al terminale tramite USB
non è possibile farlo da remoto
la falla non rappresenta un grave rischio per l’utente finale.