Facebook: i dati di 267 milioni di utenti online

Facebook: i dati di 267 milioni di utenti online Privacy violata

Facebook: i dati di 267 milioni di utenti online

Facebook nella Bufera la Privacy violata su 267 milioni di Utenti

Tuttavia, Un database rimasto disponibile gratuitamente

in un forum per hacker due settimane

conteneva infatti nomi utente numeri telefonici e nomi

di 267 milioni di account registrati su Facebook.

 

In altre parole, il problema è che questi dati si potevano scaricare

Come hanno fatto gli stessi tecnici informatici di Facebook da un forum di hacker

che secondo un blog della società Comparitech porta dritto a un gruppo di cybercriminali.

 

Stiamo esaminando questo problema, ma crediamo che si tratti di dati molto

probabilmente ottenuti prima dei cambiamenti che abbiamo apportato negli ultimi anni

per proteggere meglio le informazioni delle persone ha detto un portavoce

del social all’agenzia France Press.

Facebook: i dati di 267 milioni di utenti online

FonteFacebook: i dati di 267 milioni di utenti online Privacy violata

 

Resta da capire quanto tempo sono rimasti disponibili online

(sembra non più di due settimane) e, soprattutto, chi li ha scaricati.

Tutti dati prevalentemente di iscritti americani, pare che potrebbero essere utilizzati

per truffe di phishing o altri atti criminali in rete.

 

Tuttavia, Secondo quanto riferisce Comparitech, è stato il ricercatore sulla sicurezza

Bob Diachenko a individuare il database, un documento che era accessibile sul forum

di hacker senza password o qualsiasi altra forma di autenticazione

e conteneva i nomi degli utenti di Facebook, gli ID utente e i numeri di telefono.

 

Immediatamente questa scoperta è stata segnalata al sito e il database già ieri

giovedì non era più online.

 

In altre parole,  i criminali sono riusciti ad entrare in possesso di questa enorme

mole di dati Molto probabilmente con un’azione (illegale, naturalmente)

di web scraping, ovvero estraendo dati da un sito con software ad hoc.

 

Un’altra strada per impadronirsi di questo database potrebbe essere stata quella

di un hacking delle API di Facebook.

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